
Impianto per via percutanea di occlusore auricolare

Occlusore Auricolare e Fibrillazione Atriale
La fibrillazione atriale (FA) è la più comune forma di aritmia cardiaca, la sua prevalenza cresce con l’età (oltre il 20% della popolazione over 80 anni ne è affetta) ed è un importante fattore di rischio per l’ictus (15-20% di tutti i casi di ictus ischemico). Il presupposto fisiopatologico dello sviluppo di ictus in corso di FA è nella maggior parte dei pazienti lo sviluppo di trombosi in un’appendice dell’atrio sinistro, l’auricola.
La formazione di un trombo in questa appendice può determinare la liberazione di emboli che possono causare l’ostruzione di un’arteria cerebrale e quindi determinare l’ictus. La terapia anticoagulante è cruciale per la prevenzione del rischio ischemico e deve essere regolarmente prescritta a tutti i pazienti con FA e con profilo rischio tromboembolico significativo. Tuttavia tale terapia non è scevra da rischi. Il rischio emorragico è il principale limite ed una percentuale non marginale di pazienti può presentare una controindicazione all’utilizzo in cronico degli anticoagulanti. Si tratta di pazienti con alto rischio emorragico, pazienti affetti da malformazioni vascolari cerebrali, malattie del sangue, neoplasie, insufficienza renale ed epatica, patologia gastrointestinali o altre condizioni che favoriscano emorragie, e che presentano un tale rischio in corso di terapia anticoagulante da non potere ricevere tale trattamento in sufficiente sicurezza. Anche i Pazienti con complicanze emorragiche (cerebrali, gastrointestinali, urogenitali) da assunzione di anticoagulante, quelli con difficoltà nella gestione della terapia o quelli che hanno avuto eventi tromboembolici nonostante terapia anticoagulante, costituiscono un gruppo di Pazienti in cui va considerata un’opzione terapeutica alternativa. In tutti questi casi l’impianto di Occlusore Auricolare rappresenta oggi una valida opzione terapeutica per la prevenzione dell’ictus da Fibrillazione Atriale. Finalità di tale terapia è quella di escludere meccanicamente la sorgente di trombi ed emboli che causano l’ictus.
L’impianto di occlusore auricolare è una procedura eseguita nel laboratorio di emodinamica e prevede il posizionamento di una protesi a “tappo” dell’appendice per impedirvi la formazione di trombi. Viene eseguita da un cardiologo interventista per via non chirurgica, con assistenza anestesiologica e monitoraggio ecocardiografico transesofageo continuo.
L’intervento in breve.
La procedura di impianto dell’occlusore auricolare viene eseguita in anestesia generale e sotto guida fluoroscopica ed ecocardiografica transesofagea.
Per via venosa femorale destra, viene introdotto un catetere nell’auricola dell’atrio sinistro attraverso il setto atriale. Le dimensioni dell’auricola vengono misurate in sala con test angiografici e con ecocardio transesofageo. In base a queste misure viene scelta la protesi (l’occlusore). Sono disponibili differenti tipi di occlusori endovascolari. Questi sono costituiti da una gabbia di materiale metallico (nitinolo) che può essere ricoperta da tessuto e che è munita di uncini in grado di ancorarsi alla superficie interna dell’auricola e di occluderla in modo completo al fine di impedire la formazione di trombi al suo interno. Le protesi vengono rilasciate attraverso il catetere introdotto per via femorale dopo aver verificato la stabilità dell’aggancio e l’efficacia nell’esclusione dell’auricola. I cateteri vengono rimossi e nell’inguine viene praticato un bendaggio compressivo. Il paziente è risvegliato immediatamente al termine ed è mobilizzato dopo 6 ore dalla procedura. Il giorno dopo la procedura, si effettua una radiografia del torace e un esame ecocardiografico transtoracico di controllo. In assenza di controindicazioni il paziente può essere dimesso in 1-2 giorni. Un esame ecocardiografico viene programmato dopo 1 mese e 6 mesi.
Dopo la procedura di occlusione dell’auricola il paziente non necessiterà più di terapia anticoagulante, ma dovrà assumere una doppia terapia antiaggregante per 3 mesi, per poi rimanere solo in trattamento con aspirina a basso dosaggio.
Il rischio procedurale associato all’occlusione percutanea dell’auricola è basso e il vantaggio derivato dal suo impiego per il paziente con le corrette indicazioni è notevole. L’occlusione per via transcutanea dell’auricola sinistra costituisce una valida alternativa alla terapia anticoagulante orale a lungo termine per la prevenzione degli attacchi ischemici cerebrali in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare e controindicazione alla terapia medica